(a 49 Km da Rodia)
Il villaggio archeologico di Tindari si trova ubicato nel comune di Patti. Sorge su un promontorio alto circa 270 mt. prospiciente il Mar Tirreno ed i sottostanti Laghetti di Marinello. Si tratta di una colonia greca fondata nel 269 a.C. da Dioniso di Siracusa per allocare i mercenari siracusani impegnati nella guerra contro Cartagine. Le acque comprese tra Tindari e Capo Milazzo furono lo scenario della prima guerra punica nel 257 a.C. Uno degli spazi più suggestivi è rappresentato dal Teatro, costruito nel IV sec. a.C. e poi modificato dai Romani in anfiteatro. Tindari raggiunse una ragguardevole prosperità sotto il dominio di Roma. Dopo essere divenuta sede arcivescovile, nel IX secolo fu rasa al suolo dagli Arabi. I resti portati alla luce dagli scavi testimoniano un periodo fulgido del passato.
Da visitare

Santuario della Madonna Nera: La statua della Madonna Nera si ritiene giunse a Tindari dall’Oriente a causa del fenomeno dell’iconoclastia, attorno all’VIII-IX secolo. La Madonna regge in braccio Gesù bambino, è adornata sul capo da una corona ed alla base reca una scritta che riprende il Cantico dei Cantici, ossia “Nigra sum sed formosa”, traducibile in “sono nera ma bella”.
Il Santuario ha una storia articolata. Nel luglio 1544 la chiesa venne completamente distrutta dall’armata corsara turco – ottomana. Fu poi ricostruita tra il 1552 e il 1598. Il vescovo Giovanni Previtera fondò il Santuario di Tindari, che venne poi ampliato dal vescovo Giuseppe Pullano che volle una nuova chiesa più grande, consacrata recentemente (1979).
Il Santuario cristiano della prodigiosa Madonna di Tindari, nota per il colore nero della carnagione, è un luogo di fede e di culto ricco di statue di marmo e bellissime vetrate colorate, che fu visitato anche da Papa Giovanni Paolo II negli anni ‘90. La festa esterna del Santuario della Madonna del Tindari viene celebrata ogni anno tra l’8 e il 12 Settembre.

Il Teatro: Il teatro risale al IV secolo a.c. e, stante la forma, la struttura ed il periodo di costruzione, è un’opera greca rimaneggiata in epoca romana perché al suo interno avessero luogo i giochi dell’Anfiteatro. Rimasto per venti secoli in stato di profondo abbandono, coperto dalla terra, dagli arbusti e dalle sterpaglie, luogo di pascolo per le pecore, fu oggetto di un intervento di restauro voluto da un eccentrico nobile siciliano, Michele Stilo, originario di Barcellona Pozzo di Gotto. Fu inaugurato nell’Agosto del 1956 con l’«Aiace» di Sofocle alla presenza di un folto pubblico. Da quell’anno vi si svolge un festival artistico che annovera, tra le manifestazioni, spettacoli di danza, musica e teatro.

I Laghi di Marinello: Dalla piazza antistante il Santuario è possibile ammirare “i laghi di Marinello”, un’ampia zona sabbiosa caratterizzata dalla presenza di una serie di piccoli specchi d’acqua, la cui conformazione varia con le mareggiate. A questa spiaggia ed ai suoi laghetti sono legate diverse leggende fra le quali quella di una bambina precipitata dall’alto ma rimasta viva per volontà della Madonna Nera di Tindari, che portò alla conversione della mamma che aveva dubitato dell’esistenza di una Vergine Nera. Sul costone si può scorgere una grotta, che in base ad una leggenda locale era abitata da una maga, che attirava i naviganti con il suo canto per poi divorarli.
Ristoranti
La Locandina | Tyndaris | Panineria La Boutique del Gusto |
Via M. Pullano, 1 – 98066, Tindari | Piazza Quasimodo, 1 – 98066, Tindari | Via Nazionale, 14 – Tindari |
+39 0941 369018 | +39 0941 369002 | |
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